ANEDDOTI E CURIOSITA'


In questo blog mi piace raccogliere aneddoti e curiosità, a volte satirici e scherzosi, che riguardano l’evoluzione nei secoli dei metodi e degli strumenti che misurano il passare delle ore, dei giorni e degli anni. Da questi aneddoti, sicuramente, si deducono elementi che ci dicono come si è evoluto il modo di utilizzare e concepire il tempo e di come questo abbia influito sui rapporti umani e sul lavoro. Si evidenziano, inoltre, quante siano state le difficoltà per arrivare alle conquiste sull’argomento di cui noi oggi godiamo. Il problema, poi, di definire che cosa è il tempo è cosa estremamente complessa: se ne sono occupati filosofi e scienziati di tutti i tempi ed una risposta esauriente credo che sia lontana dall'essere trovata.

sabato 14 novembre 2015

ERATOSTENE

Eratostene fu un matematico ed astronomo greco vissuto circa 200 anni prima di Cristo. Un giorno gli fu detto che a Siene, città del sud dell’Egitto, a mezzogiorno del solstizio d’estate il Sole illuminava il fondo dei pozzi. Questo fenomeno succede ancora oggi e dipende dal fatto che, in tutti i paesi che si trovano al tropico, i raggi del Sole cadono esattamente perpendicolari arrivando, in quel giorno, al solstizio d’estate, il sole allo zenit. Nello stesso giorno Eratostene misurò, a mezzogiorno, l’ombra di un asse verticale fissato nel terreno (gnomone) ad Alessandria. Questa città secondo le sue conoscenze, si trovava a nord di Siene, sullo stesso meridiano, a una distanza di cui conosceva la distanza. Grazie a tale misurazione egli stabilì l’angolo che la direzione dei raggi solari formava con la verticale. Quindi con una semplice proporzione  riuscì a misurare la lunghezza di un meridiano con estrema precisione. Da questo esperimento Eratostene dedusse che la circonferenza della Terra doveva essere 50 volte la distanza tra Alessandria e Siene, quindi 250 000 stadi, equivalenti a 39 000 km. Quello che meraviglia è l’errore minimo della misura di questa distanza raggiunta senza l’utilizzo di mezzi tecnologici. Pare che Cristoforo Colombo, molti secoli dopo, non conoscesse questi calcoli: credeva che la Terra avesse un diametro nettamente inferiore, cosa che poi si rivelò completamente errata. Bisogna dire, però, che basandosi su questa valutazione errata, credeva che le Indie fossero molto più vicine. Per questo motivo volle intraprendere il viaggio ma gli è andata bene: non trovò le Indie ma scoprì l'America.

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