ANEDDOTI E CURIOSITA'


In questo blog mi piace raccogliere aneddoti e curiosità, a volte satirici e scherzosi, che riguardano l’evoluzione nei secoli dei metodi e degli strumenti che misurano il passare delle ore, dei giorni e degli anni. Da questi aneddoti, sicuramente, si deducono elementi che ci dicono come si è evoluto il modo di utilizzare e concepire il tempo e di come questo abbia influito sui rapporti umani e sul lavoro. Si evidenziano, inoltre, quante siano state le difficoltà per arrivare alle conquiste sull’argomento di cui noi oggi godiamo. Il problema, poi, di definire che cosa è il tempo è cosa estremamente complessa: se ne sono occupati filosofi e scienziati di tutti i tempi ed una risposta esauriente credo che sia lontana dall'essere trovata.

domenica 15 novembre 2015

LE ORE SPAGNOLE

Il dittatore Francisco Franco nel 1940, per compiere un gesto di simpatia verso Hitler e Mussolini, decise di allineare l'ora spagnola con quella di Roma e Berlino, piuttosto che con Londra come sarebbe stato logico. E’ così ancora oggi e nel periodo estivo si aggiunge anche l’ora legale.
Ma nel 2014 il Governo Spagnolo ha costituito una commissione: "Comité  para la racionalizaciòn de los tiempos", per studiare la questione. Alla fine dei lavori la commissione ha sentenziato che si tratta di una pessima normativa che ha effetti negativi sulla vita quotidiana perché allunga inutilmente la giornata lavorativa e complica le relazioni sociali. Quindi sarebbe giusto spostare indietro di un'ora le lancette nazionali per farle coincidere con la vera ora solare della penisola Iberica.
A Santiago di Compostela, estremo ovest della Spagna, il Sole a luglio tramonta alle undici di sera ed i ragazzi a dicembre vanno a scuola prima del sorgere del Sole: quando ancora è buio.
La commissione ha dimostrato che rimettere le lancette indietro sull'ora solare avrebbe solo effetti benefici: si dormirebbe di più e si lavorerebbe meglio. Oggi un lavoratore spagnolo trascorre in media in ufficio più tempo di un tedesco ma la sua produttività è molto inferiore.
A questa scelta, però,  gli Spagnoli non solo si sono abituati ma ci tengono come ad una identità del Paese. Si mettono a tavola «en otro tiempo»: mai prima delle 14, vanno a dormire « en otro tiempo »:  mai prima dell'una di notte. Godono di una lunga pausa pranzo che consente la siesta ed inoltre gli orari prolungati agevolano un lavoro lento e poco stressante. C’è chi dice che il dittatore Franco, con questo suo provvedimento, oltre a fare una gentilezza agli amici governanti, è andato incontro al carattere degli spagnoli.
Certo il cambio di orario sarebbe solo l'inizio di un'operazione che avrebbe bisogno di altre scelte per trasformare il costume nazionale. Per cui il Governo ha ascoltato la commissione ed ha deciso di prendere tempo per decidere: poi si vedrà!

Nessun commento:

Posta un commento