ANEDDOTI E CURIOSITA'


In questo blog mi piace raccogliere aneddoti e curiosità, a volte satirici e scherzosi, che riguardano l’evoluzione nei secoli dei metodi e degli strumenti che misurano il passare delle ore, dei giorni e degli anni. Da questi aneddoti, sicuramente, si deducono elementi che ci dicono come si è evoluto il modo di utilizzare e concepire il tempo e di come questo abbia influito sui rapporti umani e sul lavoro. Si evidenziano, inoltre, quante siano state le difficoltà per arrivare alle conquiste sull’argomento di cui noi oggi godiamo. Il problema, poi, di definire che cosa è il tempo è cosa estremamente complessa: se ne sono occupati filosofi e scienziati di tutti i tempi ed una risposta esauriente credo che sia lontana dall'essere trovata.

sabato 11 aprile 2015

LE ORE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE



A seguito della Rivoluzione Francese fu creato il sistema metrico decimale e si volle anche introdurre un metodo di misura del tempo nuovo che segnasse le conquiste storiche ed etiche di una Francia rigenerata.
Il tempo nuovo doveva essere fondato sulla scienza moderna, anch’esso costruito sul sistema decimale, doveva assumere valori laici  lontano da qualsiasi religione e da superate  tradizioni. Avrebbe dovuto mostrare al popolo, con riferimenti al sistema agricolo, le ricchezze della natura, della produzione della terra e tutti  gli elementi  che costituivano  la vera ricchezza della nazione.
Ogni giorno si divideva in 10 ore, ciascuna ora contava 100 minuti primi e ogni minuto 100 secondi. Per cui tutti gli orologi meccanici esistenti dovevano essere rottamati e furono introdotti gli orologi decimali che, di fatto, ne furono prodotti solo poche decine che oggi troviamo solo nei musei.
Si impose inoltre una riforma radicale del calendario: si voleva dare inizio a un nuovo computo degli anni e quindi ad una nuova era che  partiva dalla data della fondazione della Prima Repubblica francese. Il 22 settembre 1792, giorno successivo alla caduta della monarchia, divenne il giorno 1 del mese Vendemmiaio dell'anno 1 della Repubblica.
Era previsto che il capodanno dovesse sempre coincidere con l'equinozio d’autunno che cade in una data compresa fra il 22 e il 23 settembre. Anche gli anni bisestili dovevano essere distribuiti in modo diverso con lo scopo costante di mantenere il capodanno lo stesso giorno dell'equinozio d’autunno.
Ogni anno era formato da 12 mesi, tutti uguali di 30 giorni ciascuno, per cui necessitavano 5 o 6 giorni aggiuntivi.  I nomi dei mesi erano riferiti al clima ed alla natura: Germinale, Floreale, Nevoso, Piovoso, Fruttidoro, Ventoso, ecc.
Abolite le settimane di 7 giorni,  ogni mese era diviso in 3 decadi di 10 giorni ciascuna. Al termine dell'ultimo mese, Fruttidoro, facevano seguito i 5 giorni aggiuntivi (6 negli anni bisestili), che si chiamavano, nell'ordine, Giorno della virtù, Giorno del genio, Giorno del lavoro, Giorno della ragione, Giorno delle ricompense e Giorno della Rivoluzione (negli anni bisestili).
Le nuove disposizioni sulla misura del tempo e sul calendario costituirono una rivoluzione nella Rivoluzione, però non furono accettate con lo stesso entusiasmo per cui si fece fatica a mantenerle in vigore per soli 12 anni, dal 1793 al 1806, quando vennero abolite da Napoleone.

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