A
seguito della Rivoluzione Francese fu creato il sistema metrico decimale e si
volle anche introdurre un metodo di misura del tempo nuovo che segnasse le
conquiste storiche ed etiche di una Francia rigenerata.
Il
tempo nuovo doveva essere fondato sulla scienza moderna, anch’esso costruito
sul sistema decimale, doveva assumere valori laici lontano da qualsiasi religione e da superate tradizioni. Avrebbe dovuto mostrare al popolo,
con riferimenti al sistema agricolo, le ricchezze della natura, della
produzione della terra e tutti gli
elementi che costituivano la vera ricchezza della nazione.
Ogni giorno si divideva in
10 ore, ciascuna ora contava 100 minuti primi e ogni minuto 100 secondi. Per cui tutti gli orologi meccanici esistenti
dovevano essere rottamati e furono introdotti gli orologi decimali che, di
fatto, ne furono prodotti solo poche decine che oggi troviamo solo nei musei.
Si impose inoltre una riforma radicale
del calendario: si voleva dare inizio a un nuovo computo degli anni e quindi ad
una nuova era che partiva dalla data
della fondazione della Prima Repubblica francese. Il 22 settembre 1792, giorno successivo alla caduta della monarchia, divenne il giorno 1 del mese Vendemmiaio dell'anno 1 della Repubblica.
Era previsto che il capodanno dovesse
sempre coincidere con l'equinozio d’autunno che cade in una
data compresa fra il 22 e il 23 settembre. Anche gli anni bisestili dovevano
essere distribuiti in modo diverso con lo scopo costante di mantenere il
capodanno lo stesso giorno dell'equinozio d’autunno.
Ogni anno era formato da 12 mesi, tutti
uguali di 30 giorni ciascuno, per cui necessitavano 5 o 6 giorni aggiuntivi. I nomi dei mesi erano riferiti
al clima ed alla natura: Germinale, Floreale, Nevoso, Piovoso, Fruttidoro, Ventoso,
ecc.
Abolite le settimane di 7 giorni, ogni mese era diviso in 3 decadi di 10 giorni ciascuna. Al termine dell'ultimo mese,
Fruttidoro, facevano seguito i 5 giorni aggiuntivi (6 negli anni bisestili),
che si chiamavano, nell'ordine, Giorno della
virtù,
Giorno del genio, Giorno del
lavoro,
Giorno della ragione, Giorno delle
ricompense e Giorno della Rivoluzione (negli anni
bisestili).
Le nuove disposizioni sulla misura del
tempo e sul calendario costituirono una rivoluzione nella Rivoluzione, però non
furono accettate con lo stesso entusiasmo per cui si fece fatica a mantenerle in vigore per soli 12 anni, dal 1793 al 1806, quando vennero abolite da Napoleone.
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