ANEDDOTI E CURIOSITA'


In questo blog mi piace raccogliere aneddoti e curiosità, a volte satirici e scherzosi, che riguardano l’evoluzione nei secoli dei metodi e degli strumenti che misurano il passare delle ore, dei giorni e degli anni. Da questi aneddoti, sicuramente, si deducono elementi che ci dicono come si è evoluto il modo di utilizzare e concepire il tempo e di come questo abbia influito sui rapporti umani e sul lavoro. Si evidenziano, inoltre, quante siano state le difficoltà per arrivare alle conquiste sull’argomento di cui noi oggi godiamo. Il problema, poi, di definire che cosa è il tempo è cosa estremamente complessa: se ne sono occupati filosofi e scienziati di tutti i tempi ed una risposta esauriente credo che sia lontana dall'essere trovata.

giovedì 4 dicembre 2014

PERCHE' UNA MERIDIANA

       Quasi tutti coloro che passano vicino ad una meridiana si fermano, guardano la piccola ombra e confrontano l’ora con quella del proprio orologio, poi, rivolgendosi al Sole, accennano un sorriso come dire: "Il Sole funziona sempre bene… meno male! Tutto va a rotoli: c’è il buco nell’ozono, piove fuori tempo, non ci sono più le mezze stagioni, ma lui: il Sole, fa ancora il suo dovere: rispetta i tempi, possiamo avere fiducia in qualcosa". Gli antropologi dicono che l’uomo ed il tempo sono nati insieme. L’homo sapiens, o forse quello prima, inventò il "prima" ed il "dopo": questo lo faccio oggi e quest’altro domani, in autunno semino in estate raccolgo. A tal fine ci voleva un orologio e questo non fu difficile: è bastato osservare le ombre prodotte dal Sole: il Sole dà luce ed energia ma per millenni è stato l’unico “strumento” capace di produrre il tempo. Così nacquero le prime meridiane, bastava fissare un bastone a terra o ad una parete e dividere il suo tragitto dell’ombra con i segni delle ore, era ancora il primo passo ma per millenni è bastato. In seguito furono i greci e poi gli arabi a perfezionare questi semplici strumenti. Però il tempo aveva bisogno non solo di essere rilevato ma anche conservato e diffuso. Per la conservazione: cioè per averlo di notte o quando era nuvoloso, furono inventati orologi ad acqua, lucerne calibrate, clessidre di vario tipo e solo dopo migliaia di anni e con difficili ricerche, qualche secolo dopo l’anno mille, nacquero gli orologi meccanici. Conservavano il tempo, però erano ancora imprecisi per cui dopo qualche giorno, per essere riaggiustati, bisognava sempre attingere l’ora da una meridiana. Per questo nelle chiese più importanti si trovavano sia l’orologio che la meridiana. Per quanto riguarda la diffusione del tempo si adattarono i campanili: mostravano sempre un orologio e le campane non solo chiamavano i fedeli alle sacre funzioni ma principalmente servivano a scandire le ore: il mattino, la terza, il mezzogiorno, il vespro: così davano ritmo ed armonia a tutta la comunità. Gli orologi in casa erano rari ed avevano sempre bisogno di una meridiana, quindi non tutti possedevano in casa il tempo, solo le famiglie facoltose se lo potevano permettere, la gente povera non possedeva un tempo proprio. Per parlare di precisione degli orologi, bisogna aspettare Galileo che diede, assieme agli studiosi che lo seguirono, il via ad una serie di strumenti sempre più puntuali.

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