ANEDDOTI E CURIOSITA'


In questo blog mi piace raccogliere aneddoti e curiosità, a volte satirici e scherzosi, che riguardano l’evoluzione nei secoli dei metodi e degli strumenti che misurano il passare delle ore, dei giorni e degli anni. Da questi aneddoti, sicuramente, si deducono elementi che ci dicono come si è evoluto il modo di utilizzare e concepire il tempo e di come questo abbia influito sui rapporti umani e sul lavoro. Si evidenziano, inoltre, quante siano state le difficoltà per arrivare alle conquiste sull’argomento di cui noi oggi godiamo. Il problema, poi, di definire che cosa è il tempo è cosa estremamente complessa: se ne sono occupati filosofi e scienziati di tutti i tempi ed una risposta esauriente credo che sia lontana dall'essere trovata.

venerdì 28 novembre 2014

L'UOMO DELLA RADIO

              Ogni mattina un uomo passava regolarmente dinanzi ad un orologiaio e si fermava per regolare il suo orologio. Un giorno il proprietario dell'orologeria, che in quel momento si trovava davanti alla vetrina, gli disse: “Vedo che le piace avere sempre l'ora esatta!”. L'uomo spiegò: “È che io sono il tizio che legge il radiogiornale e ogni ora, di solito, dico l'ora esatta per i miei ascoltatori”. Al che rise il maestro orologiaio: “Ha-ha-ha, e noi credevamo di far bene sistemando i nostri orologi dal suo programma radio! “
I due personaggi di questa vecchia storiella non sapevano da dove era meglio prelevare l'ora giusta ed anche oggi i più credono che il tempo venga rilevato dagli uomini di scienza con una misteriosa alchimia. Invece è semplice in quanto l'unico grande orologio che per milioni di anni ha regolato la vita degli uomini, e non potrà che essere sempre nello stesso modo, è stato ed è ancora il Sole con i suoi movimenti apparenti attorno alla Terra e nello Zodiaco durante l’anno.
Ne avevano piena coscienza gli antichi popoli: primi i Caldei ed in seguito i Greci che erano filosofi e scienziati. Nella Grecia dell'età classica, il cosmo era perfettamente intelligibile dal senso comune, il movimento delle costellazioni nel cielo stellato non era riservata ai soli sacerdoti o agli iniziati ma lo era, anche se in varia misura, a tutti.
Nell'Atene di Pericle, secondo quanto sostiene lo storico francese Vernant, un giovane che s'apprestasse ad entrare nella vita politica, dopo aver seguito un iter di formazione scolastica, conosceva mediamente, per posizione e per nome, una cinquantina di costellazioni e diverse centinaia di stelle.
Oggi è meglio non indagare sulle conoscenze che hanno i nostri politici su questo argomento, ma uno studente o anche un professionista sa nominare, quando va bene, non più di quattro o cinque stelle.

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