ANEDDOTI E CURIOSITA'


In questo blog mi piace raccogliere aneddoti e curiosità, a volte satirici e scherzosi, che riguardano l’evoluzione nei secoli dei metodi e degli strumenti che misurano il passare delle ore, dei giorni e degli anni. Da questi aneddoti, sicuramente, si deducono elementi che ci dicono come si è evoluto il modo di utilizzare e concepire il tempo e di come questo abbia influito sui rapporti umani e sul lavoro. Si evidenziano, inoltre, quante siano state le difficoltà per arrivare alle conquiste sull’argomento di cui noi oggi godiamo. Il problema, poi, di definire che cosa è il tempo è cosa estremamente complessa: se ne sono occupati filosofi e scienziati di tutti i tempi ed una risposta esauriente credo che sia lontana dall'essere trovata.

martedì 25 novembre 2014

I CAMPANILI

  1. E' sempre un'emozione guardare da lontano un paese o un villaggio e riconoscere gli edifici più importanti e principalmente i campanili delle sue chiese. Ma oggi i campanili hanno perso la loro funzione e ed inutili si stagliano nel cielo: si diffusero specialmente dopo che si iniziò a segnare il passare delle ore con rintocchi di campane, questo verso il XIII secolo. Oltre a segnare le ore, il suono creava armonia e dichiarava la presenza di tante persone che ascoltavano i segnali e si muovevano, lavoravano e si incontravano secondo gli stessi ritmi. Ma oggi i campanili sono solo un ricordo del passato. Quando si decideva di fondare un nuovo paese per prima cosa si costruiva una chiesa con il suo campanile. Il campanile scandiva le ore, chiamava i fedeli alle funzioni religiose, annunciava feste religiose e comunicava, anche, matrimoni, nascite e funerali. Senza dire che il suono delle campane allontanava gli spiriti maligni.Una volta si faceva a gara per avere il campanile più alto: infatti oggi a chi difende il suo paese si dice che fa campanilismo. Era a tutti noto che ogni paese aveva la sua ora ed un viaggiatore doveva rimettere il suo orologio ogni qual volta arrivava in un nuovo paese. Il suono delle campane chiamava all’unione, chiamava a partecipare ai momenti di gioia ed a quelli di dolore ma anche a riunirsi ed a partecipare ad un evento importante. Può darsi che le ore non fossero esatte ma poco importava purché tutti le condividessero. Ogni campanile era un punto privilegiato di osservazione per prevenire: incendi, temporali ed invasioni. Ogni pericolo che arrivava da lontano veniva avvistato prima dai campanili e comunicato in tempo. I campanili erano considerati come un tramite fra il cielo e la terra, un mezzo di comunicazione fra il divino e l’umano. All’alba ci si alzava al suono dell’Angelus mentre al suono dell’Ave Maria, al tramonto, bisognava smettere di lavorare ed affrettarsi a tornare a casa. Ma il segnale più importante veniva diffuso a mezzogiorno: prima suonava la campana grande della chiesa madre che aveva l’orologio o la meridiana più precisi poi il suono si diffondeva da un campanile all’altro per tutto il paese ed anche nelle campagne

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